Relazione tra danno d’organo bersaglio e disfunzione / danno endoteliale nell’ipertensione ( Sottoanalisi dello Studio ASCOT )
Lo studio ha valutato la relazione tra i marker solubili della funzione piastrinica , endoteliale , i parametri reologici , ed il danno d’organo bersaglio , e la risposta al trattamento intensivo in una popolazione di pazienti ipertesi ad alto rischio di complicanze cardiovascolari.
Sono stati esaminati 382 pazienti consecutivi , di cui 308 uomini di età media 63 anni , e 60 normotesi ( gruppo controllo ).
I pazienti sono stati divisi in due gruppi , coloro che presentavano un danno d’organo bersaglio ( n = 107 ) , e coloro che ne erano privi.
Sono stati misurati i livelli plasmatici di P-selectina solubile , un marker di attivazione piastrinica , ed il fattore di von Willebrand ( vWF ) , un indice di disfunzione /danno endoteliale, ed i parametri reologici.
I pazienti con danno d’organo bersaglio avevano significativamente più alti livelli del fattore di von Willebrand . Inoltre in questi pazienti c’era una maggiore percentuale di fumatori.
Non c’erano , tra i due gruppi , differenze statisticamente significative nella viscosità plasmatica , nel fibrinogeno , nell’ematocrito , nelle piastrine , nella conta dei leucociti , o nei livelli di P-selectina solubile.
In 53 pazienti le misurazioni sono state effettuate anche dopo 6 mesi di trattamento intensivo.
Dopo 6 mesi in questi pazienti sono state osservate riduzioni significative nella pressione sistolica , nel colesterolo totale , nell’ematocrito , nella viscosità plasmatica , nella P-selectina solubile e nel fattore di von Willebrand , ma non c’è stato alcun cambiamento significativo del fibrinogeno.
Da questo studio è emersa una relazione tra danno d’organo bersaglio e disfunzione / danno endoteliale.
Il trattamento intensivo ha prodotto miglioramenti nell’emoreologia e nella funzione endoteliale e piastrinica. ( Xagena2002 )
Spencer CG et al , Hypertension 2002 ; 40 : 61-66